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GiraSile, una pedalata nella storia e nella quotidianità della Marca

2 anni fa •  2 minuti di lettura
A Treviso, sede di tappa dell’ultimo Giro d'Italia, un itinerario completamente pianeggiante ci porta nel cuore del parco regionale del fiume Sile, fra ville, campagne rigogliose e barche in disuso

Treviso e il Veneto sono autentiche culle del ciclismo e della bicicletta. Storiche case produttrici, campioni del mondo, strade e panorami che fanno felice ogni tipo di praticante.

Il Giro d’Italia è tornato nella Città Europea dello Sport per la quinta volta negli ultimi undici anni, dopo aver anche dato il “La” alle frazioni con arrivo all’Alpe di Pampeago (2012), a Valdobbiadene (2015, a cronometro) e a San Martino di Castrozza (2019).

A chi è arrivato in bici nel capoluogo della Marca, per applaudire i protagonisti della Corsa Rosa, Treviso ha offerto decine di piste e itinerari ciclabili lungo le quali scoprire la città e l’hinterland. Fra queste il GiraSile, percorso ad anello di 40 km lungo il Sile, il più lungo fiume europeo di risorgiva, con un parco regionale che include città d’arte, aree naturalistiche, ville e campagne rigogliose.

IL CENTRO STORICO DI TREVISO E IL “CIMITERO” DEI BURCI 

Il GiraSile prende il via vicino al Ponte  della Gobba, lungo le rive del fiume, non lontano dal centro  storico di Treviso, città raffinata e signorile, dalla Piazza dei Signori alla Pescheria, dal ponte di San Francesco a Porta San Tommaso, dal Duomo alla chiesa di San Nicolò.

Lungo la pista ciclabile passiamo prima dal Porto di Fiera, attivo fino alla prima metà del secolo  scorso, poi dalla centrale idroelettrica di Silea, poi sulla riva destra ci appare il “cimitero dei burci”.

È qui che furono affondate le imponenti imbarcazioni utilizzate per il trasporto commerciale. Abbandonati a metà degli anni Settanta, quando la navigazione lasciò il posto al trasporto su gomma, i burci sono oggi facilmente visibili grazie ad un sistema di passerelle in legno.

CHIESE, VILLE, IL PORTO DEL SILE E LA SUGGESTIONE DEL PONTE DI BARCHE

Si pedala in pianura, senza fatica. E con la possibilità di osservare il paesaggio: a Casier le imponenti sponde della  grande ansa, già sede del principale porto fluviale del Sile. Qui di notte si fermavano anche più di cento imbarcazioni, creando un  suggestivo “ponte di barche sul  fiume”. 

A poca distanza  dalla chiesa, addossato  ad un muro, è possibile osservare da vicino un  originale idrocronometro, ovvero un orologio ad acqua.

Oltre Casier, l’itinerario si snoda su piste ciclabili arginali e strade campestri, fino a Lughignano. Qui spicca la graziosa chiesa romanica  di San Martino, ritenuta d’origine longobarda o carolingia ma menzionata per la prima volta solo nel 1152. Alle spalle della chiesa si riprende la via del fiume, punteggiata di ville venete.

LA TORRE DEI CARRARESI, GLI AFFRESCHI DEL TIEPOLO, GLI ORTAGGI E IL PROSECCO

Al vicinale di Rivalta, l’alto campanile merlato e la Torre dei Carraresi, preannunciano l’arrivo a Casale sul Sile. Se la torre racconta il passato strategico del luogo, la chiesa nei pressi del fiume custodisce  preziosi affreschi di Giandomenico Tiepolo. 

Da Casale sul Sile torniamo indietro alla volta di Treviso su strade campestri, costeggiando ex-cave di argilla oggi rinaturalizzate. A Casier si devia lungo l’ansa del Sile morto e la via dei Tappi. 

Le campagne circostanti sono il regno degli ortaggi trevigiani, alla base di specialità gastronomiche proposte da osterie e ristoranti del centro, accompagnate da un calice di prosecco o di altri rinomati vini trevigiani e veneti.

Se avete già pedalato sul GiraSile, qual è il punto che vi ha colpito di più?

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