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La Ciclovia dell’Ofanto, dove la bici scorre fra storia e valloni del Sud

2 anni fa •  2 minuti di lettura
Un itinerario di 150 km fra l'Irpinia e il mar Adriatico pugliese, a Margherita di Savoia, impreziosito da tour giornalieri e ciclovie tematiche: si toccano monumenti storici, verdi boschi e risorgive

Il Meridione d’Italia è un autentico scrigno di tesori nascosti, che sembrano fatti apposta per essere scoperti in bicicletta. Muscolare o elettrica, non c’è differenza. Anche i 150 km che uniscono l’Irpinia (Campania), il Vulture (Basilicata) e il mar Adriatico pugliese sono costellati di opere d’epoca e di oasi naturalistiche che lasciano a bocca aperta.

Si chiama Ciclovia dell’Ofanto e segue il corso del fiume più importante della Puglia attraverso strade calme e sentieri poco battuti. Comprende un percorso principale dal Vulture all’Adriatico e una diramazione lungo l’affluente principale, arrivando alla foce del fiume, a Margherita di Savoia.

La Ciclovia dell’Ofanto, inoltre, incrocia itinerari della rete ciclopedonale nazionale ed europea. Dall’EuroVelo 5 nei Monti Dauni alla Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese a Spinazzola, dalla Ciclovia dei Borbone nei pressi della diga del Locone alla Ciclovia Adriatica, ed è connessa alla rete ferroviaria e a treni storici.

CICLOVIA DELL’OFANTO: LE TRE TAPPE E LA VARIANTE LOCONE

Tre tappe e una variante: così si presenta oggi il percorso della Ciclovia dell’Ofanto. La prima tappa porta da Rocchetta Sant’Antonio, in provincia di Foggia, a Cerignola lungo 40 km con 359m di dislivello positivo: è la più impegnativa dell’itinerario.

Più breve la seconda tappa, Cerignola-Canosa di 25 km con dislivello di 147m, e la terza da Canosa alla foce dell’Ofanto, 24 km con 31m di dislivello, entrambe prevalentemente in discesa.

La variante lungo il torrente Locone, da Spinazzola all’Ofanto, è la più selvaggia. Si sviluppa per 53 km su strade in ghiaia, fra boschi di querce e valloni. Dislivello positivo di 201m, negativo di 579m.

CICLOVIA DELL’OFANTO: I TOUR GIORNALIERI FRA BARLETTA, CANNE E IL TAVOLIERE

A contorno del corridoio dell’Ofanto sono presenti più percorsi escursionistici, con partenza e ritorno presso una delle Porte del Parco o un nodo del trasporto pubblico, che permettono di scoprire punti di interesse inaspettati.

Uno dei tour giornalieri è il giro classico di 33 km anche dal centro di Barletta, lungo via Vecchia Canne e la strada comunale del Perazzo. Essa conduce ad alcune storiche masserie dell’agro barlettano, sfiorando la piana della Battaglia di Canne e il fossato del castello.

“Giù all’Ofanto” porta da San Ferdinando di Puglia alle cave di Cafiero, 12 chilometri fra distese di ulivi. Poi ci sono la Via delle Saline (11 km), il Giro della diga del Locone (39 km), la Via del Grano dalla Lucania al Tavoliere (35) e altri ancora.

CICLOVIA DELL’OFANTO: GLI ITINERARI TEMATICI FRA NORMANNI E VIE DELL’ACQUA

A completare la proposta della Ciclovia dell’Ofanto ci sono alcuni percorsi tematici che fotografano alcune caratteristiche peculiari del territorio compreso fra Puglia, Irpinia e Basilicata.

La via dei Normanni porta da Melfi alla Torre Alemanna, nel territorio di Cerignola, un saliscendi di 69 km sulle orme di pellegrini, crociati e templari, con 780m di dislivello positivo e 1.020 di dislivello negativo.

L’itinerario “Dalla pietra al sale” tocca antiche e moderne vie d’acqua, dai Romani ai Borbone (76 km), mentre “La via dei boschi sacri” (60 km) esplora valloni e risorgive alla scoperta del culto delle madonne arboree.

E tu hai mai percorso la Ciclovia dell’Ofanto? Raccontaci la tua esperienza!

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