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Mulini, rocche e cascate: nelle Marche il “signore” degli anelli (ciclabili)

3 anni fa •  3 minuti di lettura
Terzo classificato ai Green Road Award, il Grande Anello dei Borghi Ascolani unisce natura e cultura, lungo 100 chilometri da scoprire e gustare in bicicletta in sette tappe

Il recente podio all’Italian Green Road Award ne ha fatto il “signore” degli anelli, nel senso di itinerari ciclabili con partenza e arrivo nello stesso punto. Un riconoscimento meritato, per il Grande Anello dei Borghi Ascolani che offre ai turisti su due ruote quel mix ideale fra storia e natura, arte e gusto, piacere della pedalata e ritmi slow.

Ideato nella primavera del 2020 da “Le Marche Experience”, il GABA è un percorso di circa 100 chilometri, idealmente diviso in sette tappe, che si sviluppa all’80 per cento su quelle strade sterrate e quei sentieri collinari che anticamente collegavano a piedi i borghi e le frazioni dell’entroterra piceno. La città di Ascoli Piceno è la base di partenza per la scoperta di borghi storici incastonati nell’entroterra pre-appenninico delle Marche, lungo un tragitto ben segnalato.

ASCOLI PICENO – CASTELLO DI VENAROTTA (18 km, DISLIVELLO 540m)

Come punto di partenza, non potrebbe esserci “salotto” migliore della rinascimentale Piazza del Popolo ad Ascoli Piceno, guardata dall’alto dalla torre merlata e circondata da storici caffè. Pedaliamo verso il castello di Venarotta e il convento di San Francesco, lungo un itinerario di 18 km con 540 metri di dislivello positivo. Un tracciato che si copre in cinque ore e mezza e ci offre sul cammino le vestigia del vecchio borgo castello di Mozzano, la chiesetta di Sant’Emidio di Tronzano, immersa nella boscaglia e gli abitati di Casacagnano e Ponte Nativo, frazioni di Roccafluvione.

CASTELLO DI VENAROTTA – FICOCCHIA (12,5 km, DISLIVELLO 400m)

Breve ma non meno intensa, la seconda tappa ci porta a Ficocchia, balcone con vista sui Monti Sibillini e a strapiombo sulla valle del Fluvione. Lungo i 12,5 km del percorso, s’incontrano i mulini idraulici, costruzioni di importanza vitale per l’economia dell’area (il Pignoloni risale al 1629), la chiesa Sant’Ippolito e Cassiano e i ruderi del Castello di Pizzorullo, abbracciati da una ricca vegetazione.

FICOCCHIA – ABETITO (13 km, dislivello 400m)

Frazione suggestiva, la terza del GABA porta al borgo di Abetito nel comune di Montegallo. Nell’abitato di Meschia spiccano gli enormi massi arrotondati di pietra arenaria utilizzati dagli amanti del “bouldering” (arrampicata) e le case costruite sulla roccia arenaria. Tracce di storia locale nel museo dei carbonai.

ABETITO – FORCELLA (19,7 km, dislivello 970m)

Trionfo di natura nell’Appennino Perduto, all’interno del gruppo montuoso del Ceresa, la terza tappa ha pendenze più impegnative: 970 metri di dislivello su 11 km totali. Tra borghi, castagneti e faggete si sale a 1200 metri d’altitudine, ammirando vedute uniche sul massiccio del Vettore e sulla valle del Fluvione. A Piandelloro c’è traccia degli insediamenti rupestri con vani adibiti a stalle e fienili. La tappa si conclude nella frazione di Forcella, abbarbicata su una terrazza rocciosa.

FORCELLA – VALLEDACQUA (12 km, dislivello 1029m)

Oltre mille metri di dislivello e una serie di attrattive, lungo i 12 km che conducono da Forcella a Valledacqua. La prima è la cascata di Forcella, formata dal salto del Rio Tallacano nel fiume Tronto, e “accompagnata” dal Mulino Pompili del XII secolo. Attraversato il fiume Tronto si arriva alle sorgenti sulfuree de Lu Vurghe in frazione Santa Maria, note sin dall’epoca romana. Il borgo medievale di Paggese è una “piccola Ascoli”, con pietre parlanti (iscrizioni in lingua latina incise sugli architravi di porte e finestre) e una deliziosa chiesetta, dedicata a San Lorenzo, nella piazza principale del paese. Dopo Castel di Luco, si percorre una delle mulattiere riaperte per arrivare alla frazione di Valledacqua e alla vicina Abbazia di San Benedetto.

VALLEDACQUA – TALVACCHIA (18 km, dislivello 955m)

Si resta oltre i mille metri, percorrendo il “sentiero dei briganti” verso il borgo di San Gregorio, quartier generale di tal Piccioni che guidò i filipapalini contro i piemontesi “ingolositi” dallo Stato Pontificio. Si prosegue verso Talvacchia, attraversando il crinale che separa la valle del Tronto da quella del Castellano.

TALVACCHIA – ASCOLI PICENO (15 km, dislivello 946m)

L’ultima tappa dell’anello ciclabile marchigiano ci riporta ad Ascoli Piceno, con sei ore di saliscendi e un’ultima serie di “tesori” da ammirare. Costeggiando il fiume Castellano, a valle, si arriva al lago di Castel Trosino, piccolo borgo arroccato su un enorme masso di travertino. In località Santo Stefano c’è la famosa necropoli longobarda, scoperta alla fine del XIX secolo. Infine, a Colle San Marco, l’antico eremo del santo aggrappato alla parete rocciosa, scelto nel Trecento dai monaci cistercensi per la meditazione e contemplazione.

Siete pronti a conquistare anche voi l’anello dei Borghi Ascolani, a godervi la sua storia e a scoprire i suoi tesori?

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