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In mountain bike sui Monti Sibillini: tre itinerari per ogni “gamba” 

2 anni fa •  3 minuti di lettura
Sono 14 i percorsi ad anello suggeriti dal Parco nazionale dei Monti Sibillini, da scoprire senza fretta in MTB esplorando panorami che cambiano con l'alternarsi delle stagioni

Tutelato dal parco omonimo, il massiccio dei Monti Sibillini è un vero e proprio “luna park” per gli amanti delle escursioni in mountain bike, al pari delle valli che lo affiancano.

Strade e sentieri un tempo riservati a contadini, boscaioli, pastori e pellegrini, sono diventati itinerari che permettono di “catturare” suoni e profumi della natura dalla sella della propria bici.

Accanto al tracciato principale, quel Grande Anello dei Monti Sibillini che si percorre senza fretta in 4/5 giorni, sono stati inseriti nella guida “Pedalando nel parco” ben 14 itinerari ad anello, che si completano nell’arco di una giornata, godendo lentamente di uno spettacolo naturale che cambia a ogni stagione.

VALLE DELL’ASO, FRA MISTERIOSE LEGGENDE E PANORAMI MOZZAFIATO (24,6 km)

Il primo itinerario, facile, misura 24,6 km e richiede non più di mezza giornata di tempo, salvo indugiare oltre in un territorio dai notevoli valori naturali e storici.

Si parte da Montemonaco, autentico balcone sui Monti Sibillini e le colli del Piceno, dall’alto dei suoi 1000 metri di quota, in una zona ammantata di fascino, mistero e leggende, come quelle legate al Lago di Pilato e al Monte Sibilla. 

Dalla base di quest’ultimo scendiamo nella valle dell’Aso, lungo un tratto del Grande Anello dei Sibillini, risaliamo fino all’abitato di Altino, che quanto a panorami teme pochi confronti, e poi  pedaliamo fra le frazioni di Vallegrascia e Rascio, ai piedi della lunga cresta che sale fino al Monte Vettore (2476m), cima più alta dei Sibillini.

I piedi del Monte Torrone (1159m) salutiamo l’antichissima chiesetta di S. Maria in Pantano, risalente alla fine dell’VIII secolo, recentemente restaurata, il cui nome originario di “S. Maria delle Sibille” sta a testimoniare l’antica e frequente usanza di unire riti cristiani con quelli pagani.

VALLE DEL LERA, DALLA CAMPAGNA PICENA AI MONTI (28,5 km)

Il secondo itinerario in MTB sui Monti Sibillini, di media difficoltà, misura 28,5 km e si articola tra i rilievi collinari che digradano dall’omonimo monte (1706 m) alla valle del Tenna: partiamo da Amandola, che ospita pregevoli luoghi di culto come la chiesa di S. Agostino, il convento di S. Bernardino (sec. XVI) e la chiesa di S. Francesco (sec. XIV), nel cui Chiostro sono allestiti il Museo della civiltà contadina e il Museo antropogeografico. 

Boschi, campi coltivati e terreni incolti accompagnano la pedalata verso le frazioni di Vidoni e Garulla, in ambiente naturale popolato da caprioli, istrici, cinghiali, lupi e gatti selvatici, mentre la salita verso Campolongo è “annunciata” da prateria secondarie e faggete.

Particolarmente suggestivo è il Balzo Rosso, sperone verticale di calcare alto più di 300 metri, scelto dal picchio muraiolo, dalla rondine montana e dal codirosso spazzacamino per nidificare.

Ci si affaccia quindi sulla rigogliosa valle dell’Ambro e sull’angusto imbocco dell’Infernaccio, dominato dal leggendario M. Sibilla (2175 m), per poi tornare ad Amandola.

MONTE ROTONDO, FRA PRATERIE DEI NARCISI E CIME DELLE AQUILE (48,7 km)

Quando il gioco si fa duro, ma anche incantevole: potremmo intitolarlo così, questo lungo itinerario che muove dai paesi di Fiastra e Acquacanina, sale in quota ed esplora le verdi praterie montane che incorniciano l’alta valle del Fiastrone. 

Sul colle soprastante l’abitato di Trebbio fanno bella mostra i ruderi del Castrum Flastrae, complesso di edifici turriti e mura perimetrali risalente all’XI secolo, mentre ad Acquacanina si trovano i resti del trecentesco castello dei Vairano e l’Abbazia di Santa Maria di Rio Sacro (XI secolo). 

Ai Prati di Ragnolo, fra quota 1300 e 1500 metri, la primavera regala fioriture di viole, orchidee, narchisi, peonie, sorvolate da allodole, gheppi e poiane, mentre ai 1811m della Forcella del Fargno la vista spazia per la Val di Panico, modellata da fenomeni glaciali e carsici e sovrastata dall’imponente parete rocciosa del Monte Bove Nord (2113m). 

Qui è possibile avvistare le coturnici e, con un po’ di fortuna, anche l’aquila reale. La discesa dal Monte Coglia verso Fiastra offre infine ampi panorami sul lago del Fiastrone.

Dal più facile al più difficile: quale di questi tre itinerari ad anello scegliereste per andare alla scoperta del Parco dei Monti Sibillini? Ditecelo nei commenti!

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